Immaginate che venga scoperto un nuovo farmaco in grado di curare oltre 150 diverse malattie, tra cui dispepsia, cecità, attrite, asma, isteria, cancro, impotenza, invecchiamento delle cellule.
Immaginate di vedere file infinite, davanti alle farmacie, di persone speranzose di riuscire ad accaparrarsi tale farmaco, frutto della scienza e della medicina moderna.
Immaginate medici famosi e scienziati illustri che descrivono entusiasti le proprietà terapeutiche di tale farmaco, definendolo “La scoperta del secolo”, “Un enorme salto dell’umanità nel campo farmacologico” e “Cura quasi universale”.
Immaginate che i due scienziati ai quali si deve la scoperta di tale principio attivo ricevano il Premio Nobel per la Chimica.
Immaginate un’operazione di marketing talmente potente che induca le industrie a inserire tale principio attivo anche nei cosmetici, tonici, creme, cioccolato, dentifrici, lana per neonati, giocattoli per bambini, acqua minerale, orologi e persino mangime per polli, in quanto, si sostiene, aiuti le uova ad autoincubarsi.
Immaginate un mondo nel quale tale principio attivo, in diverse forme e utilizzo, è presente in ogni casa.
E, a dimostrazione di quanto tutti siano consumati da questo elemento magico, si scopre che molti prodotti elencano tale principio attivo pur non contenendone affatto, nell’illecito tentativo di aumentare le vendite del proprio prodotto perché un enorme bacino di acquirenti esige la presenza di tale sostanza miracolosa ovunque, smettendo di acquistare ciò che non la contiene.
Siamo negli anni 20 e il misterioso e miracoloso principio attivo si chiama Radium, un metallo altamente radioattivo.
Una fabbrica avvia la produzione di orologi dal quadrante luminoso, l’ultimo gadget dell’esercito statunitense, che utilizza una vernice luminosa chiamata UnDark, a base di Radium.
Le ragazze che pitturano i quadranti lavorano a cottimo, e sono in grado di realizzarne circa 250 ogni giorno, con un guadagno da dirigente di fabbrica. Mentre lavorano usano leccare il pennello per ammorbidirlo e molte si dipingono le unghie con l’UnDark perché è di moda.
Gli scienziati e i dirigenti dell’azienda invece evitano qualsiasi esposizione all’UnDark; i chimici e i proprietari dell’azienda trattavano la sostanza dietro schermi al piombo, con maschere e pinze protettive.
Le alte sfere della U.S. Radium Corporation sapevano degli effetti mortali della radioattività, e non fermarono questo assurdo avvelenamento di massa per non perdere il mercato.
Quando le operaie cominciarono ad avere problemi di salute e a sospettare che fosse l’ambiente lavorativo ad averli causati, furono chiamati diversi specialisti per delle indagini mediche. Famoso è il caso di Grazia Fryer, che fu dichiarata in buona salute da due medici esperti. I due furono però poi riconosciuti come un tossicologo a libro paga della U.S. Radium Corporation e uno dei vice presidenti della stessa compagnia.
Con l’aiuto di medici e dentisti a libro paga, la società respinse comunque le accuse e fece apparire l’ambiente come idilliaco, un luogo di lavoro ideale senza alcun tipo di rischio per la salute.
“Inspiegabilmente” la comunità medica fu connivente con l’azienda, che quindi operò indisturbata per lungo tempo.
Grazia Fryer impiegò due anni a trovare un avvocato disposto ad andare contro la U.S. Radium e il processo si trascinò per mesi. Alla donna si unirono altre quattro operaie, e i media ribattezzarono la causa “Radium Girls“. Alla prima apparizione in tribunale la loro salute era così deteriorata che nessuna poté alzare la mano per il giuramento. Durante la seconda udienza erano tutte così malate da non poter presenziare, e quindi la causa fu sospesa per diversi mesi. Le donne raggiunsero infine un accordo extragiudiziale che comprendeva 100.000 dollari di indennizzo, spese legali e mediche pagate e un assegno di 600 dollari annui durante tutta la loro (poca) rimanente vita. Se oggi il valore può sembrare poca cosa, a quei tempi era enorme, paragonabile a diversi milioni di dollari odierni.
Nel frattempo le farmaceutiche continuavano a produrre pasticche, pozioni e creme radioattive, mentre il fisiologo tedesco Georg Wendt rendeva pubblici a gran voce i risultati dei suoi esperimenti e test, divulgando informazioni riguardo effetti benefici ottenuti sui topi grazie all'esposizione al Radium.
Anche in Italia si annoveravano campagne pubblicitarie e vendite di prodotti naturalmente o artificialmente radioattivi, su scala minore. Molto nota quella di famose acque minerali.
Altro personaggio interessante di quell’epoca è William Bailey, uno "scarto" di Harvard ben noto per aver fondato e portato al fallimento diverse aziende.
Fondò il Radium Institute perché, come orde di altri impazienti imprenditori, era consapevole del successo che circondava i prodotti legati al Radium. Quando Bailey introdusse il Radithor, un farmaco radioattivo, nel 1918, lo pubblicizzò come "Una cura per i morti viventi" e "Il sole perpetuo".
Il fatto che questo farmaco trattasse presumibilmente 150 diversi disturbi medici era ciò che lo rendeva così unico.
Secondo il suo marketing, sia che soffrissi di infermità o malattia, o che avessi solo bisogno di uno stimolante sessuale, Radithor era il farmaco che faceva per te.
Consisteva in acqua distillata a cui veniva aggiunto un microcurie di radio 226 e di radio 228.
Se la presenza del radio non era un'attrazione sufficiente per i potenziali clienti, Bailey utilizzava un altro paio di tecniche di marketing incredibilmente efficaci.
- Chiunque avesse potuto dimostrare che il prodotto aveva meno Radium di quanto lui affermava, avrebbe ricevuto 1.000 $.
- Per garantire che i suoi clienti si fidassero del suo prodotto, intraprese una strategia di marketing "trasparente": fece circolare articoli secondo i quali questo farmaco radioattivo aveva alcuni lievi effetti collaterali indesiderati. Poi iniziarono ad apparire opuscoli raffiguranti immagini "dietro le quinte" della produzione del prodotto.
Successivamente dimostrò che tali fotografie erano fraudolente, mettendo così a tacere ogni brusìo della comunità scientifica non allineata.
Grazie a questa riuscita strategia di marketing, il Radithor fu venduto in 400.000 flaconi nel periodo che va dal 1925 al 1930, e tra i consumatori vi era il sindaco di New York James "Jimmy" Walker e il noto magnate e golfista Eben Byers.
Eben Byers, il campione di golf amatoriale degli Stati Uniti, iniziò a usare Radithor nel dicembre 1927, il che fornì una enorme pubblicità al farmaco radioattivo.
Aveva sofferto di un infortunio e non stava guarendo bene quando il suo medico gli raccomandò di provare a usare Radithor per aiutarlo nel processo di guarigione.
E, all'inizio, sembrò mantenere ciò che gli era stato promesso.
Byers notò subito i cambiamenti non solo nel braccio, ma anche nel livello di energia e nel tono muscolare.
Si dimostrò così fiducioso riguardo quel farmaco che lo sostenne con tutti coloro con cui entrò in contatto.
Venne anche riferito che regalò campioni di questo medicinale ai suoi soci in affari ed arrivò al punto di somministrarlo ai suoi cavalli da corsa nella speranza che desse loro un vantaggio competitivo.
Dopo due anni dall'inizio del suo trattamento con Radithor, stava consumando tre flaconi al giorno per un consumo totale di ben 1.400 flaconi di medicinale.
Tuttavia, un anno dopo, nel 1930, gli effetti negativi del consumo di dosi massicce di materiale radioattivo iniziarono a diventare evidenti.
Perdita di peso, mal di denti e mal di testa erano alcuni dei sintomi preoccupanti descritti da Byers.
Data l’importanza del personaggio, si affrettarono a valutare le sue condizioni.
Con loro orrore scoprirono che era molto più malato di quanto si supponesse.
Sia il farmaco radioattivo, il Radithor, sia William Bailey finirono sotto inchiesta da parte della Federal Trade Commission.
Un investigatore riferì: "L'intera mascella superiore, tranne due denti anteriori, e la maggior parte della mascella inferiore gli sono stati rimossi. Tutto il tessuto osseo rimanente del suo corpo si sta lentamente disintegrando e gli si stanno formando dei buchi nel cranio.
Nel 1932 Byers morì di una morte orribilmente dolorosa. La sua autopsia rivelò che le sue ossa e i suoi denti erano altamente radioattivi e quindi venne deciso di seppellirlo in una bara rivestita di piombo per impedire la fuoriuscita di radiazioni.
33 anni dopo, nel 1965, il suo corpo fu riesumato e si scoprì che era ancora altamente radioattivo.
Questo avvenne dopo che la Federal Trade Commission aveva emesso una lettera di cessazione e desistenza a Bailey.
Ma il fatto scioccante è che nonostante le indagini della Federal Trade Commission e la morte di Byers molte persone continuarono ad usare Radithor fino agli anni '30, quando il farmaco radioattivo venne finalmente ritirato dagli scaffali. Ma era troppo tardi perché a questo punto erano state vendute oltre 400.000 bottiglie in tutto il mondo.
La compagnia di Bailey, The Radium Institute, non fu mai perseguita per la morte di Byers né per le morti e i danni causati a chi faceva uso del farmaco da loro prodotto, ma solo per falsa pubblicità, una facile via di fuga.
Ma William Bailey nel 1949, all'età di 64 anni, morì di cancro alla vescica.
Quando il suo corpo fu riesumato quasi 20 anni dopo, si scoprì che era "devastato dalle radiazioni".