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Perché sono vivo

2023-11-02 13:14

Ruggero Goldoni

Società, Società, ebrei, olocausto, storia,

Perché sono vivo

Un anziano ebreo, chiacchierando davanti a un bicchiere di vino, una sera mi domandò:"Sai perché sono vivo oggi?”

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Un anziano ebreo, chiacchierando davanti a un bicchiere di vino, una sera mi domandò:

"Sai perché sono vivo oggi?” – e senza attendere risposta proseguì - “Ero ancora un adolescente quando i nazisti incominciarono a uccidere gli ebrei senza pietà. 

Una sera ci prelevarono dalle nostre case. Persi di vista i miei genitori e mia sorella quasi subito, quando ci caricarono sui camion, separandoci.

Giunti in stazione ci fecero salire su un treno; destinazione sconosciuta.

Il treno si fermò in mezzo alla campagna in piena notte, e in quel vagone merci faceva un freddo terribile.

Ci lasciarono chiusi lì dentro senza cibo, senza acqua, senza coperte, quindi senza la possibilità di riscaldarci in alcun modo. 

Nevicava e il vento gelido penetrava nei vestiti. 

Eravamo in centinaia. Sentivamo il sangue congelare nelle vene. 

Accanto a me c'era un anziano conosciuto e molto amato nella mia città. Tremava e aveva un aspetto terribile. Lo abbracciai forte per dargli un po' di calore. Gli strofinai le mani, le gambe, il viso, il collo pregandolo di rimanere in vita, riuscendo anche ad alzargli un po’ il morale.

Scaldai quell'uomo tutta la notte. Io stesso ero stanco e infreddolito, ciò nonostante continuai a massaggiargli il corpo nel tentativo di mantenerlo in vita.

Passarono diverse ore e finalmente arrivò il sole a risplendere e a scaldare il vagone. Mi guardai attorno e con orrore vedi solo persone morte assiderate. Non udii nulla, se non il silenzioso respiro della morte.

La notte gelida aveva ucciso tutti. Sopravvissero solo due persone: il vecchio e me. Il vecchio sopravvisse perché non l'ho lasciato congelare, e io sono sopravvissuto perché mi sono mosso tutta la notte per salvarlo, non concedendomi un attimo di riposo, comprendendo solo al mattino che ciò sarebbe stato letale.

Io e quell’anziano signore ci guardammo negli occhi, e compresi in quell’istante che a entrambi era stato dato modo di intuire, di comprendere una grande verità.  

Permettimi di svelarti il segreto della sopravvivenza in questo mondo” - proseguì serio dopo un breve silenzio - “Quando scaldi il cuore degli altri, contemporaneamente scaldi te stesso. 

Quando sostieni, rafforzi e incoraggi gli altri, ricevi in egual misura sostegno, rafforzamento e incoraggiamento, che ti sarà donato dalla vita stessa.”